Sembrano accomunate nell’essere sotto i riflettori dell‘Agcom, le aziende Wind e 3 ormai fuse nella neonata Wind Tre, già precedentemente multate per aver violato la net neutrality. Questa volta la stangata e relativa multa da parte dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è motivata dall’avvantaggiarsi rispetto ai concorrenti tramite lo zero rating.L
L’Autoriy ha rilevato delle irregolarità nelle app Music by 3 e Veon, incriminate di violare la net neutrality, un dispositivo che permette di non consumare traffico dati quando si usano alcuni servizi online, al contrario di quello che sta attualmente accadendo con Music by 3 e Veon, applicazioni di proprietà dei gestori utilizzabili anche quando l’utente termina i GB di internet inclusi nella tariffa attivata.
Una condotta di questo tipo mette inevitabilmente queste app in netta posizione di vantaggio se messi a confronto con altri servizi di streaming musicali quali Spotify, Deezer o di messaggistica istantanea come Whatsapp, Telegram o Messenger. Tutte app che necessitano di una connessione dati e inutilizzabili finito il traffico internet.
Differenziare le app in questa maniera appare poco equa ed è insidiosa per la net neutrality, sembrerebbe incitare l’utente ad utilizzare il servizio offerto dall’operatore, penalizzando in tal modo le aziende concorrenti che non godono dello zero rating.
Con una simile comportamento da parte di Wind Tre, si crea un conflitto nella libertà da parte dell’utente, “costretto”, suo malgrado, a scegliere la più conveniente, tutto ciò in netto contrasto con quanto richiesto dalle norme europee in materia di app e servizi.
È stata già inviata una diffida da parte di Agcom a Wind Tre che le imporrebbe il blocco immediato delle app incriminate. L’aut-aut è arrivato è stato inviato dal commissario Antonio Nicita, il quale ha dato tempo fino al 15 aprile per trovare una risoluzione per le accuse sollevate dal Garante, le prossime settimane ci diranno se saranno applicate altre sanzioni all’operatore.
L’Agcom ormai avvezza a dover riprendere i proprietari che utilizzano lo zero rating in quanto, anche in passato in Europa che negli Stati Uniti, si erano verificati casi del genere che erano state valutate separatamente di volta in volta, risulta ormai inevitabile e necessaria una legislazione tempestiva per sradicare alla base il problema.